L’Archivio Monastico

l’Archivio diocesano

La parte diocesana dell’archivio di Montevergine è custodita nel palazzo Abbaziale di Loreto, in due sale contigue, settecentesche.
Il materiale archivistico di questa sezione riguarda un ambito territoriale poiché concerne i paesi di Mercogliano, Ospedaletto d’Alpinolo, Summonte, S. Angelo a Scala (è presente inoltre la documentazione di Valle).

l’Archivio diocesano

Molto importante è la documentazione relativa allo stato delle anime e popolazione dell’abbazia nullius poiché il movimento demografico dei secoli passati suscita un notevole interesse da parte degli utenti che vi riscontrano le notizie più disparate a carattere storico-sociale, economico, matrimoni, ecc.
Notevole è anche quella riguardante le chiese e i luoghi pii dei singoli paesi; in quest’ ambito le visite pastorali e le relazioni ad limina ci informano sul loro stato di conservazione nei diversi periodi storici sui lavori compiuti, sulle trasformazioni subite. Nessuna sezione cartacea dell’Archivio storico di Montevergine si può considerare veramente completa, poiché esse trovano, a volte, la completa esplicitazione nelle altre, e il materiale citato rimane, il più delle volte, fondamentale e insostituibile per conoscere l’origine e la parte antica degli avvenimenti.

Solo con l’utilizzazione di tutte le fonti è possibile sfruttare tutte le notizie al fine di offrire un valido sussidio alle ricerche degli utenti.
In questi ultimi anni si sta provvedendo a sistemare e a inventariare documenti versati in archivio dagli uffici del monastero per incremento naturale. Precedentemente era già presente una cospicua documentazione, priva di sistemazione archivistica, riguardante la congregazione nei secoli XIX-XX, poiché il P. Dom G. Mongelli, storico e archivista dell’abbazia di Montevergine, si era fermato alla fine del milleottocento nell’ordinamento dei documenti.

l’Archivio diocesano
Tra il 1760-1763 l’abate Letizia fece trasportare l’Archivio da Montevergine a Loreto, ma la sala a esso destinata fu ben presto occupata da tutto il materiale proveniente dalla casa madre e da ciò che si conservava nel vecchio palazzo di Loreto che si era salvato dal terremoto del 1732. Il padre B. Izzi aggiornò la parte monastica e sistemò la parte diocesana.

Ancora oggi la sala dell’archivio si presenta così come era alla costruzione, con scaffalature in radica di ulivo e con pareti affrescate; nella prima sala si può osservare una grande lapide in marmo dell’abate Letizia che reca la data del 1750.
Con la soppressione degli ordini religiosi, confluivano nei locali dell’Archivio di Montevergine il patrimonio archivistico dei monasteri dipendenti, e i documenti degli istituti religiosi soppressi dei paesi dell’Irpinia. Nel 1861 l’archivio subì il trasloco dei documenti nel Grande Archivio di Napoli e solo nel 1926 il materiale archivistico poté ritornare nella sua antica sede originaria.

A ricordo di tale felice avvenimento venne apposta nell’archivio diocesano una seconda lapide nella quale si fa cenno anche all’abate Marcone che tanto si adoperò a tale scopo.
La Comunità è inoltre impegnata da anni della catalogazione puntuale del patrimonio della Biblioteca nel rispetto della normativa vigente e secondo gli standard catalografici indicati dall’ICCU in materia di inventariazione e catalogazione dei beni librari ed è presente da decenni in SBN.

Alcune delle incisioni custodite presso la Biblioteca Diocesana di Montevergine

 

Archivio diocesano 

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